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La nostra storia
Villa Giò è una costruzione storica risalente alla metà dell’800. Durante il periodo borbonico venne utilizzata come lavanderia e poi diventò un’abitazione contadina facente parte di un fondo agricolo.
L’artista Giovanni Maltese fu uno dei primi proprietari della casa. Egli approfittava del folto bosco circondante la struttura per coltivare la sua passione per la caccia e la pittura.
Nel 1906 la casa fu ceduta ad un commerciante foriano, Giovanni Matarese, che la utilizzò come abitazione estiva fino all’inizio della seconda guerra mondiale.


Data la sua posizione strategica nel punto più occidentale dell’isola, Villa Giò si trasformò in avamposto militare. A testimoniarlo sono infatti i carteggi custoditi nell’archivio storico di Firenze.
Dopo la guerra, Villa Giò visse un periodo di decadenza, diventando un rudere disabitato.
Il quale però ebbe un momento di celebrità quando diventò set cinematografico del film di Pieraccioni “Il Paradiso all’improvviso”. La casa della famosa maga protagonista del film infatti era il rudere di Villa Giò.
Il suo attuale proprietario, anch’egli di nome Giovanni, ha bonificato l’area e ristrutturato il vecchio rudere rendendolo un’accogliente dimora.
Villa Giò ha un rapporto di simbiosi con la natura e si può definire sostenibile. La casa infatti è stata realizzata con pietra locale di lava, recuperata dal vecchio rudere e gran parte degli arredi sono stati riciclati e restaurati, dando loro una nuova vita.
Un esempio sono i coppi che rivestono parte del tetto della casa, i quali provengono da un vecchio campanile toscano.
